Anna & Luigi: il patto del cuckold nel club dei scambisti

Anna & Luigi: il patto del cuckold nel club dei scambisti

25 Aprile 2025 Off di tarocchirichiesta

La doppia vita di Anna

Anna era una donna affascinante e sofisticata, con lunghi capelli castani, occhi verdi e un fisico curato grazie alle sue lezioni di pilates. Durante il giorno, lavorava in un’agenzia di comunicazione come responsabile marketing, gestendo campagne importanti e dialogando con clienti di alta classe. Ma quando il tramonto sfumava il cielo di rosa e arancio, Anna indossava un altro ruolo: quello di esploratrice del piacere. Dietro la porta chiusa dell’appartamento che condivideva con Luigi, suo marito da sei anni, si trasformava in un’avventuriera del desiderio, pronta a soddisfare fantasie proibite.

Luigi e la sua devozione

Luigi, un uomo di bell’aspetto ma più riservato, era consapevole della vita notturna di Anna. Non c’era gelosia nei suoi occhi, ma una profonda devozione. Amava vederla felice e realizzata, anche se questo significava restare a casa da solo mentre lei si dedicava ad avventure sessuali. Lui considerava il proprio ruolo di “cuckold” un atto di amore e di fiducia reciproca. L’idea che Anna potesse esplorare il proprio corpo e il desiderio con altri uomini, e poi tornare da lui, piena di piacere, lo eccitava profondamente. Era un patto silenzioso, un compromesso costruito con cura nel corso degli anni, basato su comunicazione e fiducia.

La scoperta del locale per scambisti

Un venerdì pomeriggio, Anna ricevette un messaggio criptico su un canale privato di un forum che frequentava: “Sabato ore 22.00, ingresso dietro il locale ‘Il Giardino Oscuro’. Porta il braccialetto blu.” Il messaggio era firmato da un “M.”, un uomo misterioso che sembrava conoscere dettagli su di lei senza mai averla incontrata di persona. La curiosità di Anna esplose: non si trattava del solito club a luci rosse, ma di un locale per scambisti, un regno segreto dove i giochi di coppia e i desideri più estremi si mescolavano senza barriere. Invitata a uscire dalla sua routine di telefono erotico, Anna decise di accettare.

I preparativi di Anna per la serata

La sera di sabato, Anna si chiuse in bagno per prepararsi. Scelse un completo di lingerie nera in pizzo trasparente, con reggiseno a balconcino e perizoma sgambato. La lingerie era impreziosita da sottili dettagli in raso, che rispecchiavano la sua eleganza anche nei momenti più intimi. Indossò un abito aderente di seta blu, taglio asimmetrico, con spacco sul fianco che lasciava intravedere la lingerie e le gambe affusolate. Ai piedi, sandali con tacco a spillo in vernice nera, perfetti per camminare con sicurezza tra corridoi oscuri. Completò il tutto con un rossetto borgogna, un filo di mascara e un tocco di profumo: note di vaniglia e pepe rosa, un accordo che trasmetteva sensualità e decisione.

L’arrivo al “Giardino Oscuro”

Giunta davanti all’ingresso anonimo del locale, un portoncino in legno scuro, Anna si fece avanti con passo deciso. Mostrò il braccialetto blu a un butler in livrea nera, il quale annuì e la fece passare. Un corridoio illuminato da lanterne orientali la condusse a un ascensore a vetri. Salì di due piani e varcò la soglia di una sala ampia, arredata con divanetti in pelle rossa, tendaggi di velluto bordeaux e specchi oscurati che riflettevano ombre appena percepibili. Al centro, un grande soffitto a vetrata lasciava vedere il cielo notturno e la luna che filtrava luce argentata.

Il clima di trasgressione

Nel locale, coppie e singoli si muovevano con naturalezza. Alcuni indossavano maschere di pizzo, altri cappotti in pelle, ma la nudità sotto gli abiti era un dettaglio normale. Laura, una bionda scandinava con capelli corti e tatuaggi di fiori sul braccio, parlava con un uomo muscoloso che sorseggiava whisky; un’altra coppia accarezzava il collo del partner, aspettando silenziosa il loro turno alla cabina privata. Un suono di musica lounge a bassa intensità modulava l’atmosfera, mentre il profumo di incenso e oli di sandalo si mischiava all’odore di pelle e desiderio.

L’incontro con M. e la stipulazione del patto

Anna si sedette al bancone del bar, ordinando un cocktail chiamato “Eclipse”, un mix di gin, succo di litchi e pepe rosa. Poco dopo, sentì un tocco leggero sulla spalla. Si girò e incontrò lo sguardo di M.: un uomo dal volto cesellato, barba curata, occhi scuri. Indossava una giacca di velluto blu e una maschera a mezzo volto. Si sedette accanto a lei e, porgendole un calice, disse:

“Bentornata, Signora Blu. Sei pronta per il patto?”

Anna annuì, il cuore in gola. M. spiegò le regole: “Stanotte hai libero accesso alle nostre sale private. Nessuna protezione – uomini scelti per la tua sicurezza. Quando tornerai a casa, stai certa che il tuo Luigi troverà in te il segno del nostro patto: il seme di almeno cinque uomini diversi. Lui aspetta questo, è il tuo accordo.” Il tono era calmo, autorevole. Anna, eccitata dall’idea di tradire simbolicamente Luigi per renderlo partecipe del suo piacere, accettò.

Il primo incontro nella sala privata

Lo guidò in una suite appartata: luci soffuse dai toni rossi, letto a baldacchino in seta, specchi sul soffitto, giocattoli di pelle e set di bondage pronti all’uso. M. le sussurrò all’orecchio: “Il primo uomo ti attende.” Con un gesto, aprì una tenda laterale e fece entrare un uomo alto, brizzolato, dall’aria gentile. Senza esitazione, Anna si spogliò fino a rimanere nuda davanti a lui. L’uomo la ammirò con rispetto e si chinò per baciarle i piedi, poi le labbra risalirono lungo le gambe, fino a raggiungere il suo centro. Anna sentì un’ondata di piacere intenso, ricordandosi di stringere le mani al bordo del letto mentre l’uomo le donava il suo seme senza protezione. Un’ultima pressione degli addominali concluse l’atto, e con un bacio sulla guancia, l’uomo si ritirò.

Il secondo uomo: gusto dell’abbandono

Non passò che un minuto quando un tacito segnale luminoso indicò l’arrivo del secondo uomo: un ventenne atletico, sguardo curioso e mani esperte di esperienze precedenti. La stanza era una coreografia di movimenti, tra un uomo e l’altro, come in un balletto erotico. Anna si lasciò guidare dall’impulso, godendo del gusto dell’abbandono, dell’assenza di barriere, del contatto diretto e prorompente. Il secondo uomo la prese da dietro, carezzandole i seni mentre muoveva fianchi con decisione, facendo vibrare il letto. Il seme schizzò nuovamente e Anna con un sospiro intenso sentì il piacere salire.

Il terzo incontro: gioco di ruolo

M. le propose un gioco di ruolo: Anna sarebbe stata la principessa prigioniera, e il terzo uomo, un cavaliere oscuro, l’avrebbe liberata con un atto di possesso. Il Cavaliere indossava un cappuccio di pelle e mantello nero. Prima la costrinse a inginocchiarsi sul letto, poi la trascinò in un amplesso travolgente, enfatizzato da parole sussurrate che chiamavano Anna “mia regina”. Il piacere era amplificato dall’ambientazione, dalla teatralità e dal mancato utilizzo di preservativi. Quando l’atto si concluse, Anna si sentì vuota e straordinariamente viva nello stesso istante.

Il quarto e quinto uomo: il culmine della trasgressione

Il quarto uomo era un quarantenne distinto, con occhiali e barba ben curata, che praticò un erotismo lento e misurato: massaggi, carezze con cera calda e un approccio da maestro zen del piacere. Il quinto uomo, infine, era un giovane della stessa età di Anna, dal fisico snello e mani gentili. Con un sorriso divertito, le ricordò di assaporare ogni goccia, ogni vibrazione. E la notte si chiuse sul loro abbandono reciproco: Anna sentì il quinto suo seme riscaldare il letto e il suo corpo, un’ultima conferma del patto stipulato.

Il ritorno a casa di Anna

A notte fonda, Anna indossò rapidamente il body di pizzo e il trench, sistemò i capelli e uscì dalla suite senza voltarsi, lasciando dietro di sé una scia di desiderio. M. le sussurrò un ultimo “A presto, Signora Blu” mentre chiudeva alle sue spalle la porta. Tornata in strada, il vento freddo le accarezzava le gambe nude. Si infilò in auto e guidò a fari bassi verso casa, con il cuore in tumulto e la mente piena di echi di gemiti e sospiri.

Luigi aspetta, il seme racconta

Appena entrata nel loro appartamento, Anna trovò Luigi seduto sul divano, vestito di tutto punto, con un sorriso colmo di attesa. Le fece cenno di sedersi accanto a lui. Senza dire una parola, Anna tolse il trench e si avvicinò con passo felino. Luigi la guardava con occhi intensi, il desiderio palpabile nel silenzio. Lei gli si accasciò in grembo, aprì le gambe e si posizionò in modo da permettergli di vedere il risultato della sua crociera erotica: tracce lucide e calde di liquido seminale sui suoi fianchi e all’uscita della lingerie, decalcomanie umide che raccontavano la storia di cinque uomini diversi.

Il segno del patto

Luigi esaminò con attenzione quegli indizi: il segno di un’esperienza estrema, una lettera d’amore trasmessa attraverso il seme altrui. Con un sorriso complice, prese la mano di Anna e la fece scorrere lungo la seta bagnata, evocando un brivido profondo. Lei, in silenzio, posò un bacio sul collo di Luigi. Non servivano parole: il patto era stato mantenuto, ed entrambi si sentivano parte di un gioco segreto più grande di loro.

Il climax finale e l’unione

In un ultimo atto di complicità, Luigi guidò Anna verso la camera da letto. Lì, riposava un set di lenzuola fresche. La fece sdraiare sul letto, ripulì con un panno le tracce del seme, e poi, con dolcezza, la penetro senza protezione, desiderando un’unione simbolica dopo la sua trasgressione. L’assorbimento del liquido di Luigi fu un gesto di chiusura del cerchio, un modo per reintegrare Anna nel loro intimo, portando con sé una parte di quell’esperienza.

La consapevolezza finale

Sdraiati abbracciati, con il respiro rallentato e i cuori che battevano all’unisono, Anna e Luigi sentirono un senso di completezza. Anna capì che l’esplorazione del piacere con altri non diminuisce l’amore, ma può rinsaldarlo, trasformando la fiducia in un legame indissolubile. Luigi comprendeva che la sua dedizione come cuckold era un atto d’amore estremo, un dono di libertà e accettazione.